Cosa c’è da sapere in merito all’acconto IVA 2024, il cui giorno ultimo per il pagamento è ormai prossimo. Cosa rischia chi non si mette in regola.
Acconto IVA 2024, il termine ultimo si avvicina rapidamente. Ed i soggetti passivi IVA devono prepararsi a versare l’acconto per l’ultimo periodo dell’anno. Questa scadenza rappresenta un momento cruciale per tutti coloro che sono titolari di partita IVA e devono effettuare liquidazioni e versamenti mensili o trimestrali. Quali sono le modalità di calcolo e le opzioni disponibili? E cos’altro c’è da sapere sull’acconto IVA, sulle categorie interessate, e su come procedere al versamento?
L’acconto IVA deve essere versato da tutti i contribuenti che effettuano:
- Liquidazioni e versamenti mensili, come stabilito dall’articolo 1 del D.P.R. n. 100/1998.
- Liquidazioni e versamenti trimestrali, sia “per natura” (ai sensi dell’articolo 74, comma 4, D.P.R. n. 633/1972) che “per opzione” (ai sensi dell’articolo 7 del D.P.R. n. 542/1999).
- Non sono obbligati al versamento coloro che hanno avviato l’attività nel 2024, quelli che hanno cessato o cesseranno l’attività entro determinate date, e chi ha evidenziato un credito IVA.
Quando pagare l’acconto Iva 2024?
Il versamento dell’acconto IVA deve essere effettuato entro il 27 dicembre 2024, ma solo se l’importo è uguale o superiore a 103,29 euro. Non è prevista la possibilità di rateizzazione. Il pagamento deve avvenire utilizzando il modello F24, esclusivamente in forma telematica, sia direttamente che tramite intermediari abilitati. I codici tributo da utilizzare sono:
- 6013 per i contribuenti mensili;
- 6035 per i contribuenti trimestrali.
Esistono tre metodi principali per calcolare l’acconto IVA dovuto: il metodo storico, il metodo previsionale e la liquidazione anticipata. Con il metodo storico, l’importo dovuto è calcolato come l’88% dell’eventuale debito IVA risultante dall’ultima liquidazione del 2023. Per i contribuenti mensili, si fa riferimento all’imposta dovuta per dicembre 2023, mentre per i trimestrali si considera l’IVA a debito del quarto trimestre 2023. La formula per il calcolo è la seguente:
- Contribuenti mensili: acconto = [VH15 + VH17] x 88%;
- Trimestrali “speciali”: acconto = [VH16 + VH17] x 88%;
- Trimestrali “per opzione”: acconto = [VL38 + VH17 – VL36] x 88%.
Il metodo previsionale si basa su una stima dell’IVA che si prevede di versare per l’ultima liquidazione periodica dell’anno. In questo caso, l’acconto è pari all’88% dell’IVA prevista per dicembre (per i mensili) o per il quarto trimestre (per i trimestrali “per natura”). Questo metodo richiede una buona pianificazione e può comportare rischi se le stime non sono accurate, poiché si potrebbero incorrere in sanzioni per insufficiente versamento. Con la liquidazione anticipata, si considerano le operazioni effettuate tra il 1° dicembre e il 20 dicembre 2024. L’acconto da versare è pari al 100% dell’IVA a debito risultante da questa liquidazione. Qui le operazioni sono sommate e sottratte secondo specifici criteri, che includono l’IVA a debito e l’IVA a credito.
Sanzioni per omesso od insufficiente versamento
In caso di omesso, tardivo o insufficiente versamento dell’acconto IVA, è prevista una sanzione pari al 25% dell’importo non versato. Se il pagamento è effettuato entro 90 giorni, la sanzione si riduce al 12,50%. Per ritardi fino a 14 giorni, la sanzione è ulteriormente diminuita a un quindicesimo dell’importo per ogni giorno di ritardo.
I codici tributo da utilizzare per il ravvedimento operoso nel modello F24 sono 8904 per la sanzione e 1991 per gli interessi legali. Tutti noi siamo tenuti a comprendere le modalità di calcolo e le scadenze per evitare sanzioni e problemi burocratici. Con una pianificazione adeguata e con una attenta analisi della propria situazione fiscale, i soggetti passivi IVA possono affrontare questa scadenza con maggiore serenità.