I cambiamenti legati al Nuovo Codice della Strada fanno discutere per la loro severità. C’è però anche un altro aspetto che concede invece molta più permissività.
Nuovo Codice della Strada, il recente aggiornamento approvato il 20 novembre scorso ed in attesa di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, porta con sé non soltanto un generale inasprimento delle pene previste per le più comuni infrazioni. Ci sono infatti alcune importanti novità per i neopatentati. Tra le modifiche più significative c’è la possibile abolizione delle limitazioni di potenza e potenza specifica per chi ha conseguito la patente di guida da poco.
Con la legge che fa riferimento al Nuovo Codice della Strada, i limiti di potenza specifica e potenza delle autovetture che possono essere guidate con il permesso di guida di categoria B verranno innalzati. Attualmente, i neopatentati sono soggetti a un limite di potenza specifica di 55 kW/t (e 65 kW per i veicoli elettrici e ibridi plug-in) e a un limite di potenza complessiva di 70 kW. E con la riforma, questi valori saliranno rispettivamente a 75 kW/t e 105 kW. La durata della limitazione, che prima era di un anno, verrà estesa a tre anni.
Cosa cambia per la patente di guida nel 2025?
Queste nuove regole non verranno però applicate per tutti. Riguarderanno invece solo a chi avrà conseguito la patente dopo l’entrata in vigore della legge, che avverrà 15 giorni dopo la sua pubblicazione ufficiale. Questo significa che i neopatentati attuali, ovvero coloro che hanno già ottenuto la patente, potrebbero trovarsi in una situazione di incertezza. Uno degli aspetti più discussi della riforma riguarda l’applicazione delle nuove normative ai neopatentati già esistenti. Secondo Giandomenico Protospataro, ex dirigente del servizio Polizia Stradale, la nuova legge elimina completamente le regole precedenti.
Il che significherebbe che i neopatentati che hanno ottenuto la patente prima della riforma non sarebbero più soggetti ai limiti precedenti. Ciò potrebbe portare a una situazione in cui chi ha la patente da meno di un anno non dovrà più rispettare le restrizioni di potenza. Tale interpretazione non è priva di ambiguità. Infatti, la norma potrebbe essere applicata in modo restrittivo, mantenendo comunque la limitazione di 12 mesi per chi ha conseguito la patente prima dell’entrata in vigore della riforma. È un punto delicato che richiede chiarezza da parte del Ministero dell’Interno.
La riforma del Codice della Strada, entrata in vigore pochi giorni prima di Natale, il 14 dicembre scorso, rappresenta un cambiamento significativo per i neopatentati. Ma la sua applicazione potrebbe generare confusione. La mancanza di una comunicazione chiara su come verranno gestite le regole per i neopatentati pre-esistenti potrebbe portare a fraintendimenti e interpretazioni errate. È fondamentale che il Ministero dell’Interno fornisca indicazioni precise per evitare problematiche legate alla circolazione stradale.
Il paradosso di questo provvedimento
La questione dei limiti di potenza è importante sia neopatentati che per la sicurezza stradale. L’innalzamento dei limiti può comportare un aumento del rischio di incidenti stradali, specialmente considerando che i neopatentati sono generalmente meno esperti nella guida di veicoli potenti. Ed allora è necessario che vengano attuate misure di formazione e sensibilizzazione per garantire una guida responsabile.
Se la riforma del Nuovo Codice della Strada dovesse essere applicata come previsto, i neopatentati recenti avrebbero accesso a veicoli più potenti e prestazionali. Questo potrebbe rappresentare un vantaggio per chi desidera guidare auto di nuova generazione, ma comporta anche la responsabilità di gestire un veicolo con caratteristiche più complesse. È quindi cruciale che i neopatentati ricevano un’adeguata formazione sia sulle tecniche di guida che sulla gestione della potenza del veicolo.
L’adeguamento delle regole potrebbe influenzare le case automobilistiche nella progettazione dei loro modelli destinati ai neopatentati. La possibilità di offrire veicoli con potenze superiori potrebbe portare ad una maggiore varietà di scelte per i neopatentati, ma anche a una maggiore responsabilità nella scelta di un veicolo adatto alle proprie capacità di guida.