Speranze e certezze del Decreto sul Fisco per l’anno nuovo; dove, come e quanto andremo a risparmiare già a partire da gennaio.
Il Decreto Fiscale 2025 è attualmente sotto esame da parte del Parlamento, con una serie di importanti misure fiscali che potrebbero avere un impatto significativo sui contribuenti italiani. Tra le proposte in discussione figurano rottamazioni delle cartelle esattoriali, rinvii nel pagamento delle imposte sui redditi e la revisione del canone RAI. Con una scadenza fissata per l’approvazione della legge di conversione entro il 18 dicembre, è essenziale esaminare le novità e cosa potrebbero significare per i cittadini.
Uno dei temi più dibattuti riguarda il canone RAI. Inizialmente, il Governo aveva proposto di ridurre l’importo del canone annuale da 90 a 70 euro, ma questa misura non è stata inclusa nel testo della Legge di Bilancio. Attualmente, si sta valutando un emendamento al Decreto Fiscale 2025 per attuare questa riduzione. Tuttavia, il dibattito continua e rappresenta uno dei principali ostacoli alla votazione degli emendamenti in Commissione Bilancio del Senato. Se approvato, questo emendamento potrebbe portare un significativo sollievo finanziario a milioni di italiani.
Cosa prevede la riforma fiscale per l’anno nuovo?
Un’altra misura potenzialmente vantaggiosa per i contribuenti è il rinvio del secondo acconto delle imposte sui redditi. La proposta prevede di posticipare la scadenza dal 30 novembre al 16 gennaio 2025 per le partite IVA con ricavi annuali fino a 170.000 euro. Questo rinvio offre un ulteriore mese per il pagamento delle imposte, facilitando la gestione delle finanze.
I contribuenti potrebbero dilazionare il pagamento in massimo cinque rate mensili, con la prima rata prevista per il 16 gennaio 2025. Una novità di quest’anno è la possibilità di rateizzare anche i contributi INPS e INAIL, ma la conferma ufficiale è ancora in attesa. Il Decreto Fiscale 2025 propone anche una nuova rottamazione delle cartelle esattoriali. Sebbene l’idea di una “rottamazione totale” sia stata esclusa, si sta considerando una nuova forma di “pace fiscale”.
Questa misura consentirebbe ai contribuenti con debiti affidati all’Agenzia delle Entrate tra il 1° luglio 2022 e il 31 dicembre 2023 di saldare i loro debiti in un massimo di 18 rate. Le rate successive alla prima includerebbero un interesse annuo del 2%, rendendo questa opzione interessante per chi desidera regolarizzare la propria posizione fiscale.
Incentivi ed altri provvedimenti
Tra le altre misure in discussione, si trova il potenziamento del Piano Transizione 5.0, che mira a incentivare le imprese a investire in innovazione e sostenibilità energetica. Il Governo intende aumentare l’aliquota del credito d’imposta per chi realizza progetti legati all’efficienza energetica e semplificare il calcolo dei risparmi ottenuti. Tuttavia, l’approvazione di questa proposta dipende dalla valutazione del Parlamento.
Il Decreto Fiscale 2025 include anche altre misure significative. La scadenza per il concordato preventivo biennale per i soggetti ISA (Indicatori Sintetici di Affidabilità) è stata posticipata dal 31 ottobre 2024 al 12 dicembre 2024, offrendo un’ulteriore opportunità per regolarizzare le posizioni fiscali. Il Bonus natale di 100 euro sarà esteso a un numero maggiore di beneficiari. Oltre ai lavoratori dipendenti, anche i genitori con almeno un figlio a carico, con un reddito non superiore a 28.000 euro, potranno riceverlo. Questa misura rappresenta un importante supporto per molte famiglie durante le festività.