Djokovic, l’ultima sfida e poi il ritiro: il tennis saluta un altro grande campione

Si ritira un altro grande campione della generazione d’oro: alla sua ultima partita un’ondata di affetto incredibile

Un altro big che se ne va, che appende la racchetta al chiodo, come si dice in questi casi. Nel tennis è in atto un ricambio generazionale epocale che ci vede via via salutare i campioni che ci hanno entusiasmato negli ultimi 20 anni per abbracciare una nuova splendida generazione di fenomeni, il più grande dei quali sembra essere proprio il nostro Jannik Sinner.

Djokovic Del Potro
Novak Djokovic abbraccia Juan Martin Del Potro nella sua ultima partita (foto: Ansa) – pallavoloferrara.it

Qualche settimana fa è toccato a Rafa Nadal, ora tocca anche a lui, collega e avversario di tante battaglie. L’ultimo colpo della carriera di Juan Martín Del Potro non poteva essere più simbolico: un dritto esplosivo, quello che lo ha reso celebre nel circuito, e un’esplosione di emozioni che ha travolto il pubblico di Buenos Aires. Di fronte a lui, Novak Djokovic, che ha fatto da perfetto compagno di scena in una serata dedicata interamente a celebrare un campione che ha lasciato un segno indelebile nel tennis mondiale.

In Argentina lo hanno chiamato “El último desafío” (L’ultima sfida), ma più che una partita è stato un abbraccio collettivo. Djokovic, dopo aver servito un colpo corto volutamente, ha invitato Del Potro a rete per concludere con il suo marchio di fabbrica: un dritto che ha scritto pagine di storia.

Dopo il punto, l’arena è esplosa in un boato che ha travolto l’argentino, visibilmente emozionato. DelPo e Djokovic si sono stretti in un lungo abbraccio, quasi a voler prolungare il momento, mentre il pubblico applaudiva in piedi. Il match si è concluso con un giro di campo congiunto, mentre la folla salutava il suo eroe con applausi e cori che raccontavano l’amore per il loro “Torre de Tandil.”

La carriera di Juan Martìn Del Potro: è stato anche n.3 ATP

Del Potro, nato a Tandil il 23 settembre 1988, è stato uno dei tennisti più amati della sua generazione. Con il suo dritto devastante e una forza mentale fuori dal comune, ha conquistato alcuni dei titoli più prestigiosi del tennis:

  • US Open 2009, dove batté Roger Federer in una finale memorabile, diventando il primo argentino a vincere uno Slam dai tempi di Guillermo Vilas.
  • La Coppa Davis 2016, portata per la prima volta in Argentina, con una serie di prestazioni eroiche che lo hanno reso un simbolo nazionale.
  • 20 titoli ATP in carriera, tra cui il Masters 1000 di Indian Wells nel 2018.
  • La medaglia d’argento alle Olimpiadi di Rio 2016, con una finale conquistata battendo in semifinale proprio Novak Djokovic e persa poi contro Andy Murray.
Del Potro piange
Le lacrime di JM Del Potro che saluta i suoi tifosi (AnsaFoto) – pallavoloferrara.it

Nel corso della sua carriera, Del Potro ha raggiunto il best ranking di n. 3 ATP nell’agosto 2018. Ma ciò che lo ha reso speciale non sono stati solo i suoi trofei, ma la capacità di tornare sempre in campo dopo numerosi infortuni che ne hanno segnato la carriera.

La serata è stata arricchita da momenti che resteranno impressi nella memoria dei tifosi. Djokovic, che il giorno prima aveva presentato la finale di Copa Libertadores, è volato a Buenos Aires per salutare il collega e amico. Insieme a Del Potro ha condiviso ricordi e omaggi, come le bottiglie di vino con immagini storiche dei loro incontri, tra cui la memorabile semifinale delle Olimpiadi di Rio 2016, vinta dall’argentino.

Anche Roger Federer ha voluto partecipare con un video-messaggio, nel quale ha detto: “Ciao Juan Martín, sei una persona speciale e un giocatore speciale. Non devi essere triste, il meglio deve ancora venire per te”. Le sue parole, cariche di affetto e stima, hanno aggiunto un tocco di magia alla serata.

Il dopo carriera: sarà ambasciatore del Roland Garros Junior

Nel suo discorso finale, Del Potro ha condiviso i suoi progetti per il futuro, dimostrando che la passione per il tennis non lo abbandonerà. “Sarò ambasciatore del Roland Garros Junior e seguirò i giovani. Molti mi chiamano per allenamenti e collaborazioni, e voglio approfittare del tempo e delle opportunità che avrò.”

L’argentino si congeda così, lasciando un’eredità fatta non solo di colpi spettacolari e trofei, ma anche di umanità e resilienza. Come ha sottolineato Djokovic: “Non conosco nessuno che non ami Juan Martín. È un esempio per tutti noi, la sua più grande vittoria è essere una persona meravigliosa.”

La carriera di Juan Martín Del Potro è stata un susseguirsi di successi, ostacoli e rinascite. È stato il gigante dal cuore d’oro, capace di commuovere tifosi e colleghi con la sua grinta e il suo sorriso. Con il boato dell’arena di Buenos Aires ancora nelle orecchie, Del Potro si congeda da uno sport che gli ha dato tutto, e a cui lui ha dato altrettanto.

Ora, il Torre de Tandil guarda avanti, con la stessa umiltà e passione che lo hanno reso uno dei tennisti più amati della storia. E chissà, forse il suo colpo più bello deve ancora arrivare.

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