La tazzina di caffè al bar a 2 euro: un rincaro shock per tutti gli italiani, ecco svelate le cause
Cosa c’è di più italiano del caffè al bar? Una tradizione che accompagna la nostra quotidianità, il nostro risveglio, e perfino i nostri incontri più importanti. Quel momento di pausa che, seppur breve, ci regala energia e ci fa sentire un po’ più vicini a casa. Eppure, per quanto si tratti di un rito radicato nel nostro DNA, oggi il caffè sta vivendo un cambiamento che potrebbe scuotere profondamente le abitudini di milioni di italiani. Tra le ultime previsioni, il prezzo di una tazzina potrebbe sfiorare i 2 euro. Ma come siamo arrivati a questo punto?
Negli ultimi anni, il prezzo del caffè ha subito un innalzamento costante. Questo non è un fenomeno che riguarda solo le nostre tazzine, ma l’intera filiera del caffè, che dalla produzione alla distribuzione ha visto lievitare i costi in maniera preoccupante. La causa principale di questo rincaro? Le quotazioni internazionali della materia prima, che sono alle stelle.
Caffè, le cause dell’aumento
Solo quest’anno, ad esempio, il prezzo del caffè Arabica è aumentato del 70%, raggiungendo il livello più alto dal 1997. Ma non solo: la varietà Robusta ha toccato i massimi da decenni, arrivando a 5.306 dollari per tonnellata. Insomma, la situazione è tutt’altro che stabile e, a causa di questi aumenti, la tazzina al bar rischia di diventare sempre più costosa.
Se a tutto ciò aggiungiamo i problemi logistici legati alle difficoltà di trasporto e la siccità che ha messo in ginocchio alcune delle principali zone di produzione, come il Brasile, il quadro appare ancora più complesso. Da un lato, i cambiamenti climatici minacciano la stabilità della produzione, con le terre coltivate a caffè che potrebbero dimezzarsi entro il 2050.
Dall’altro, le difficoltà nel trasporto e nelle spedizioni, accentuate da eventi come la chiusura del canale di Suez, contribuiscono a rendere ancora più difficili e costosi i flussi di approvvigionamento. E se a tutto questo si aggiungono le speculazioni sui mercati internazionali, non sorprende che il prezzo del caffè continui a salire.
Ed è qui che arriviamo alla seconda parte di questa storia: il possibile aumento del prezzo della tazzina di caffè al bar. Già a partire dal 2021, l’amministratore delegato di Illycaffè, Cristina Scocchia, aveva lanciato l’allarme parlando di un aumento medio del 15% nel prezzo del caffè in soli tre anni. Oggi, quella previsione si sta avverando, con l’ipotesi che il prezzo di una tazzina possa superare i 2 euro nei prossimi mesi. Il fatto che un singolo caffè possa costare quasi il doppio rispetto a quanto pagavamo solo pochi anni fa sembra davvero incredibile, ma è una realtà che sta prendendo forma.
Caffè al bar a 2 euro: che stangata per gli italiani
Questo rincaro non è solo un problema per chi ama il caffè. Si ripercuote sull’intera economia del settore: pensate che in Italia vengono serviti circa 6 miliardi di caffè all’anno, generando un fatturato che supera i 7 miliardi di euro. Un aumento del prezzo del caffè potrebbe avere ripercussioni pesanti anche sul comportamento dei consumatori, che si troverebbero a dover fare i conti con una “stangata” sulle loro tasche. E non è un caso che anche l’Assoutenti, l’associazione dei consumatori, stia monitorando con attenzione la situazione, avvertendo che l’ipotesi del caffè a 2 euro potrebbe essere molto più vicina di quanto pensiamo.
In fondo, il caffè è per molti di noi un piccolo lusso quotidiano che non possiamo rinunciare a concederci. Ma di fronte a questi aumenti, forse ci troveremo a riflettere su quanto sia giusto spendere per quella breve pausa che, fino a pochi anni fa, consideravamo quasi un rito gratuito. E voi, siete pronti a vedere la tazzina al bar arrivare a 2 euro?