Il secondo trionfo consecutivo dell’Italia è già un record di per sé, ma ora ci vuole il terzo per essere i numeri uno di sempre
L’Italia del tennis riscrive la sua storia, conquistando per il secondo anno consecutivo la Coppa Davis, il massimo trofeo a squadre del tennis mondiale.
Un’impresa straordinaria, che non solo consolida il dominio azzurro, ma apre le porte a un possibile tris storico nel 2024. La squadra di Filippo Volandri, già nella leggenda, ha mostrato ancora una volta forza, talento e cuore, superando ogni ostacolo.
La strada verso la seconda Coppa Davis consecutiva è stata tutto fuorché semplice. L’Italia ha dovuto affrontare avversari di altissimo livello, facendo affidamento su una squadra compatta, in cui ogni giocatore ha dato il massimo.
Il cammino degli azzurri è stato guidato dall’“alieno” Jannik Sinner, protagonista assoluto con prestazioni da record. Sinner ha dominato i suoi avversari con una maturità e una solidità impressionanti, dimostrando di essere ormai tra i più grandi interpreti del tennis mondiale. A soli 22 anni, il campione altoatesino ha chiuso la stagione in modo spettacolare, trascinando l’Italia con il suo talento unico.
Ma la vera favola di quest’anno è quella di Matteo Berrettini. Lo scorso anno, Matteo era stato costretto a osservare i compagni dalla tribuna, frenato dagli infortuni. Questa volta, invece, è tornato protagonista assoluto. Schierato come singolarista al posto di Lorenzo Musetti, Berrettini ha dimostrato di essere un vero leader. La sua vittoria decisiva e il video in cui carica i compagni con una passione contagiosa resteranno impressi nella memoria di tutti i tifosi. Dalla tribuna al trionfo, il suo percorso è un esempio di resilienza e determinazione.
Italia, nel mirino la terza Davis: dalle nuove regole non è mai accaduto
Con questo secondo successo consecutivo, Filippo Volandri diventa il commissario tecnico più vincente nella storia del tennis italiano. La sua capacità di gestire il gruppo, motivare i giocatori e schierare la formazione migliore nei momenti decisivi è stata determinante per il doppio trionfo azzurro.
I nomi di Sinner, Berrettini, Musetti, Arnaldi e Bolelli si aggiungono così a quelli dei grandi del passato come Adriano Panatta, Paolo Bertolucci, Corrado Barazzutti, Nicola Pietrangeli e Tonino Zugarelli, che avevano regalato all’Italia la sua prima Coppa Davis nel 1976. Ma questi ragazzi sono già andati oltre: il back-to-back in Coppa Davis è un’impresa che nemmeno quei miti avevano mai raggiunto.
La vittoria consecutiva in Coppa Davis non è un risultato comune. Da quando è stato abolito il Challenge Round nel 1971, solo altre cinque nazionali erano riuscite nell’impresa di vincere due edizioni di fila:
- Stati Uniti (1978-79, 1981-82)
- Svezia (1984-85, 1997-98)
- Germania (1988-89)
- Spagna (2008-09)
- Repubblica Ceca (2012-13).
Ora l’Italia entra in questo ristretto club e punta a fare ancora meglio. Vincere per la terza volta consecutiva sarebbe un evento senza precedenti negli ultimi 50 anni. L’ultimo a riuscirci è stato proprio il dream team degli Stati Uniti tra il 1968 e il 1972, con un’incredibile serie di cinque successi consecutivi. Nessuno ci è più riuscito da allora, ma questa Italia sembra avere tutte le carte in regola per provarci.
Il trionfo di quest’anno è già un risultato storico, ma gli azzurri guardano avanti. L’Italia del tennis non è mai stata così forte, con una generazione di giocatori che può continuare a dominare a lungo. Il talento di Sinner, il cuore di Berrettini, la fantasia di Musetti e la solidità di una squadra unita sono le basi su cui costruire un altro anno da protagonisti.
Riuscire nel tris sarebbe un’impresa titanica, ma proprio per questo i tifosi azzurri possono iniziare a sognare. La Coppa Davis del 2024 non è solo un obiettivo: è un pezzo di storia ancora da scrivere. E questa squadra, ormai, ha dimostrato di essere pronta a qualsiasi sfida.