Paulo Dybala non giocherà Napoli-Roma, ma Ranieri in conferenza ha preoccupato tutti. E poi arriva gennaio…
Il ritorno di Claudio Ranieri alla Roma doveva segnare una nuova fase, una ripartenza carica di energia e speranza. Eppure, già alla vigilia della sfida contro il Napoli, un velo di mistero avvolge la figura più attesa, Paulo Dybala.
L’attaccante argentino, su cui Ranieri aveva speso parole forti e decise, non sarà in campo. È un’assenza che pesa, non solo per l’importanza della partita, ma anche per il contesto delicato che si sta creando attorno a Dybala e alla sua permanenza a Roma. Ma cosa c’è realmente dietro questo forfait? Ranieri, nella conferenza stampa pre-partita, ha lanciato un’allusione che lascia pensare che ci sia molto più di un semplice infortunio.
“Con Dybala faccio come mi pare, altrimenti non vengo”. Con queste parole, Ranieri aveva chiarito subito, ancor prima di firmare, che Dybala sarebbe stato centrale nei suoi piani. Nessun compromesso, nessuna gestione diplomatica: la stella argentina doveva essere il punto focale della sua Roma. Ma già alla prima uscita, quella promessa sembra essere già in crisi. L’attaccante soffre di un problema misterioso, un fastidio che sembra sfuggire alle diagnosi mediche. Ranieri stesso, visibilmente scosso, ha dichiarato: “Bisogna aiutare il ragazzo. Se tutto evidenzia che non c’è niente, bisogna capire perché c’è il dolore”.
Questo genere di affermazioni apre uno squarcio su una questione più complessa: il problema di Dybala non è solo fisico, c’è qualcosa di più profondo. Forse è una questione psicologica, forse è legata alla serenità del giocatore. Chi conosce il calcio sa che spesso un atleta può sentirsi appesantito non solo da problemi fisici, ma anche dal contesto emotivo che lo circonda. E la situazione della Roma non è certamente delle più tranquille: le critiche, la pressione della piazza, le aspettative sempre altissime. Tutti questi fattori possono aver scavato nella mente di Dybala, rendendolo vulnerabile, meno lucido, e, forse, meno disposto a lottare per questa maglia.
L’offerta degli arabi e il mercato di gennaio: Dybala può andar via?
C’è poi un altro dettaglio che non può essere ignorato: il passato recente di Dybala. Durante l’estate, l’argentino aveva ricevuto offerte importanti, alcune di queste provenienti dall’Arabia Saudita. Offerte faraoniche, cifre che avrebbero cambiato la vita di chiunque. Ma Dybala aveva scelto di rimanere a Roma, dicendo no ai milioni arabi per puntare su un progetto che sentiva suo.
Tuttavia, ora sorge il dubbio: e se si fosse pentito di quella decisione? Se, vedendo il contesto romano sempre più incerto, le ambizioni sfumate, e la squadra che non riesce a decollare, Paulo Dybala stesse iniziando a rimpiangere quel rifiuto?
Ranieri, che di calcio ne ha vissuto tanto e conosce bene le dinamiche degli spogliatoi, potrebbe aver già intuito tutto questo. E la sua richiesta esplicita ai Friedkin — “Con Dybala faccio come mi pare” — ora assume un significato ancora più profondo. Non era solo una questione tecnica, ma anche, e forse soprattutto, una questione di fiducia e di gestione personale.
L’ipotesi di una cessione a gennaio non è così campata per aria. La finestra di mercato invernale si avvicina e le sirene arabe potrebbero tornare a farsi sentire. I Friedkin non sembrano avere un attaccamento emotivo così forte verso l’argentino, almeno non tanto da bloccarne a tutti i costi la partenza. Se arriva un’offerta adeguata, un’offerta che permetta di monetizzare e risistemare le finanze del club, è possibile che le parti decidano di separarsi. In fondo, nel calcio moderno, l’amore per una maglia spesso si scontra con la realtà economica e con le ambizioni personali.
E allora, la domanda è: cosa accadrà alla Joya? Ranieri riuscirà a riportarlo al centro del progetto e a restituirgli quella serenità che sembra aver perso, o la Roma dovrà salutare, forse già a gennaio, il suo numero 10? Il futuro è un’incognita, ma una cosa è certa: il mistero attorno a Paulo Dybala è ben lontano dall’essere risolto, e il prossimo mese potrebbe essere decisivo.
