Dusan Vlahovic dal ritiro della Nazionale fa arrivare parole poco piacevoli per Thiago Motta. E si sa, le vie del mercato sono infinite…
Le parole possono pesare come macigni, soprattutto quando arrivano a caldo dopo una partita. È il caso di Dusan Vlahovic, che al termine della sfida con la sua Nazionale ha lanciato una frecciata che sembra puntare dritta verso il suo allenatore alla Juventus, Thiago Motta.
L’attaccante serbo, parlando del suo commissario tecnico, lo ha elogiato apertamente per aver saputo valorizzare le sue caratteristiche: “Giocando così posso sfruttare al meglio le mie caratteristiche – ha detto Vlahovic nel post-partita – anche perché il c.t. Stojkovic mi ha liberato dai compiti difensivi. Il che è positivo per un giocatore con la mia struttura fisica: quando presso e rincorro gli avversari, poi rischio di arrivare stanco e meno lucido in fase di finalizzazione”. Un chiaro segnale che il numero 9 bianconero non è affatto soddisfatto del suo attuale ruolo alla Juve.
Non è la prima volta che si parla del disagio di Vlahovic in bianconero. Acquistato per essere il terminale offensivo della squadra, l’ex Fiorentina ha vissuto momenti di difficoltà evidenti, segnando meno del previsto e soffrendo un gioco che spesso lo tiene troppo lontano dall’area di rigore. Le sue recenti dichiarazioni lasciano poco spazio all’immaginazione: il serbo vuole tornare a essere decisivo, ma per farlo ha bisogno di ricevere palloni più vicini alla porta, esattamente come accade in nazionale.
L’ultimatum a Thiago Motta e un rendimento sotto le aspetttive
Le sue parole suonano quasi come un ultimatum: Thiago Motta deve cambiare qualcosa o la situazione potrebbe diventare insostenibile. E qui si aprono due scenari. Da un lato, Motta potrebbe accogliere le critiche e cercare di adattare il suo sistema di gioco per sfruttare al massimo il potenziale del suo attaccante. Dall’altro, il tecnico potrebbe prendere male queste esternazioni e mettere in discussione la centralità di Vlahovic nel progetto.
A complicare le cose c’è il fatto che il rendimento di Vlahovic alla Juventus non giustifica il suo stipendio stellare. Con un contratto che pesa sensibilmente sul bilancio, la sua posizione in squadra diventa ancora più delicata. L’attaccante serbo guadagna tanto e al momento non sembra essere l’investimento che i tifosi e la società si aspettavano.
Per la Juve, trattenere un giocatore così costoso senza il ritorno sperato in termini di prestazioni non è sostenibile nel lungo periodo. Ecco perché, in un clima già teso, si inizia a parlare di possibili scenari di mercato.
Vlahovic, scambio in arrivo? L’ipotesi Manchester United
Le voci di mercato non tardano mai ad arrivare, e uno dei club che potrebbe inserirsi nella situazione è il Manchester United. Gli inglesi hanno bisogno di un attaccante di peso, visto che né Zirkzee né Hojlund hanno convinto appieno. Qui entra in gioco un possibile scenario: uno scambio tra Vlahovic e uno dei due attaccanti dello United, con l’aggiunta di un conguaglio economico che potrebbe aggirarsi sui 30-40 milioni di euro.
Un’operazione che, se confermata, avrebbe del clamoroso. Per Thiago Motta, ritrovarsi con un attaccante come Zirkzee, che ha già mostrato ottime qualità sotto la sua guida a Bologna, sarebbe un’opportunità interessante. L’olandese ha un anno in meno di Vlahovic e ha dimostrato di poter rendere al meglio in un contesto tecnico-tattico ben definito. Un allenatore come Motta potrebbe essere la chiave per riportarlo ai massimi livelli, mentre la Juve si libererebbe di un ingaggio pesante, incassando liquidità preziosa.
Il destino di Vlahovic potrebbe dunque decidersi nei prossimi mesi. Se il serbo continuerà a sentirsi poco valorizzato, la Juventus dovrà prendere una decisione importante: tenere un giocatore insoddisfatto o approfittare di un’offerta che potrebbe riequilibrare il bilancio e dare nuove prospettive alla squadra. Una cosa è certa: la situazione va gestita con attenzione, perché in gioco non c’è solo il futuro del giocatore, ma anche quello della Juventus, che non può permettersi di perdere il controllo su uno dei suoi asset più importanti.