Account chiuso, nuovo colpo di scena clamoroso: decisione definitiva, anche stavolta c’entra Elon Musk
La recente uscita di Elon Musk ha scatenato un dibattito sui social, portando a un acceso confronto tra chi sostiene il miliardario e chi, invece, lo critica per le sue dichiarazioni. In particolare, le sue parole contro alcuni giudici italiani hanno sollevato un polverone che ha coinvolto anche importanti figure del panorama pubblico italiano. L’oggetto della discordia è una serie di commenti rilasciati da Musk su X (ex Twitter) in relazione a una decisione della giustizia italiana sui migranti, che hanno suscitato polemiche e reazioni forti tra chi considera le sue dichiarazioni come un attacco alla indipendenza della magistratura e ai principi democratici.
Il contesto che ha scatenato il malcontento riguarda un caso specifico: il commento di Musk a un post che riportava la notizia della sospensione di un’ordinanza del tribunale di Roma sul trattenimento di alcuni migranti. Musk, senza mezzi termini, ha scritto su X: “These judges need to go“, ovvero “questi giudici devono andarsene“. Una dichiarazione che ha sollevato preoccupazioni in molti, soprattutto per la sua mancanza di rispetto verso l’autonomia della giustizia e per il rischio di trasformare una piattaforma globale in uno strumento per esercitare una pressione politica su istituzioni indipendenti.
La decisione di Piero Pelù e la protesta crescente
In risposta a queste dichiarazioni, Piero Pelù, uno degli artisti più noti e influenti in Italia, ha preso una decisione forte che ha fatto molto rumore: ha chiuso il suo account su X. Nel suo post su Instagram, Pelù ha spiegato le ragioni della sua scelta, affermando che non poteva restare in silenzio di fronte a quelle che ha definito “dichiarazioni neo-totalitarie” e “neo-imperialiste” di Musk.
Per il cantante, la libertà di espressione e il rispetto per la democrazia sono valori fondamentali, e l’attacco ai giudici italiani rappresentava, secondo lui, un attacco diretto a questi principi. Pelù ha anche sottolineato che, sebbene molti lo abbiano definito “folle” per questa decisione, sentiva che fosse inevitabile prendere una posizione chiara e visibile in un momento storico in cui la libertà di pensiero è sempre più messa in discussione. La chiusura del suo account non è stata, dunque, solo una reazione personale, ma anche un invito a riflettere sulle implicazioni delle parole di Musk e sull’importanza di difendere l’indipendenza delle istituzioni.
Elio e le Storie Tese seguono l’esempio
Non solo Pelù. La decisione del cantante ha fatto da apripista per altri personaggi pubblici, tra cui Elio e le Storie Tese, che hanno scelto di abbandonare X per gli stessi motivi. Il gruppo musicale ha pubblicato un messaggio in cui ha spiegato che, considerata la propaganda promossa da Musk sulla sua piattaforma, ritenevano inaccettabile continuare a farne parte.
“Abbiamo deciso di chiudere il nostro profilo su X, ormai sempre più simile a una cloaca“, hanno scritto, invitando i loro follower a fare lo stesso. Come Pelù, anche Elio e i suoi compagni hanno sottolineato la pericolosità di una figura come quella di Musk, che con la sua influenza sui social e la sua visione politica sta esercitando un potere che va oltre la sfera commerciale e tecnologica.
Questa protesta non è solo una questione di dissenso individuale, ma rappresenta una riflessione collettiva su come l’uso dei social media da parte di persone con un enorme potere economico e politico possa avere un impatto sulle nostre libertà. La scelta di abbandonare X può sembrare un gesto simbolico, ma è anche un modo per inviare un messaggio chiaro: non possiamo permettere che la libertà di espressione venga sacrificata a favore di interessi personali o di ingerenze politiche. Se queste piattaforme sono destinate a rimanere spazi di libertà, bisogna lottare per mantenerle tali.
In un mondo sempre più globalizzato, in cui i social sono diventati palcoscenici cruciali per le dinamiche politiche e sociali, gesti come quelli di Pelù e degli Elio e le Storie Tese sono un invito a riflettere sul nostro ruolo come utenti e sulla responsabilità che deriva dal nostro potere di scelta. È un momento in cui la democrazia e la libertà individuale non vanno date per scontate.