Il tennis sta per assistere a una vera e propria rivoluzione che promette di cambiare tutto. E c’è chi avanza una proposta veramente folle.
Grandi cambiamenti in vista per il tennis. Dal prossimo anno gli appassionati di questo sport fatto anche di riti e tradizioni assisteranno a una profonda trasformazione. Non tutti, va detto, hanno apprezzato le novità. Tra i critici più in vista si segnalano il finalista dell’ultimo US Open Taylor Fritz (battuto dal nostro Sinner sul cemento di New York).
Il tennista americano teme che le modifiche andranno a «rovinare l’aspetto mentale/strategico dello sport uno contro uno», ha scritto Fritz su X. A rincarare la dose ha provveduto anche il canadese Denis Shapovalov, che ha scelto sempre l’ex Twitter per paventare la possibile perdita di fascino del tennis.
A difendere la decisione annunciata dal principale organo del tennis mondiale, l’International Tennis Federation (ITF), c’è invece il suo direttore esecutivo, Stuart Miller, che ha parlato di una scelta ponderata, presa solo dopo aver consultato le principali parti coinvolte (giocatori, allenatori e arbitri in primis). Resta il fatto che lo sport che abbiamo conosciuto cambierà profondamente.
Dal 1° gennaio 2025 l’ITF ha annunciato infatti il via libera al coaching. In sostanza durante le pause di gioco l’allenatore (coach) potrà fornire una consulenza tecnico-psicologica al tennista. Secondo l’ITF la novità «renderà il tennis più equo e, potenzialmente, più divertente».
Di fatto il coaching era stato legalizzato dall’ITF in via sperimentale già durante questa stagione (era permesso nei tornei dello Slam). Dal prossimo anno il coaching sarà possibile in tutto il mondo del tennis, a cominciare da quello giovanile. Si potrà fare coaching tra i punti e durante i cambi di campo, mai nel corso del gioco.
Inoltre la comunicazione potrà avere luogo in maniera verbale – se coach e tennista si trovano sullo stesso lato del campo di gioco – o anche attraverso segnali. Come visto non mancano le voci di dissenso, ma c’è anche chi non si accontenta e spinge per introdurre novità ancor più radicali. È il caso del francese Patrick Mouratoglou, già allenatore di Serena Williams, Holger Rune e Simona Halep.
Mouratoglou propone una regola che in diversi non esitano a definire folle e che se adottata cambierebbe per sempre il volto del tennis. Per il coach francese i match sono lunghi e noiosi per gli spettatori, con troppe pause tra un punto e l’altro. Inoltre il servizio pesa troppo nell’economia del gioco (troppi ace vincenti). Come risolvere?
Per Mouratoglou la soluzione sarebbe quella di abolire il secondo servizio, lasciandone soltanto uno. Attualmente «l’azione di gioco dura un secondo, poi ci sono 25 o 30 secondi di attesa per il prossimo punto che magari è un altro ace», fa notare il tecnico transalpino. «Così non funziona», afferma Mouratoglou. «È necessario intervenire per rendere il gioco più continuo e per ridurre i tempi morti tra un punto e l’altro, renderebbe anche le partite più brevi».
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