Il Napoli è sotto inchiesta per l’acquisto di Kostas Manolas dalla Roma nel 2019. Ma cosa rischia il club di De Laurentiis? Facciamo il punto
Immaginate di essere un tifoso del Napoli, seduto al bar con gli amici, quando all’improvviso arriva la notizia: “Il club è sotto inchiesta per il trasferimento di Kostas Manolas”. Un déjà-vu? Forse sì, perché le accuse somigliano molto a quelle già affrontate (e superate) in passato. Ma cosa c’è di nuovo? E, soprattutto, c’è davvero motivo di preoccuparsi?
L’affare Manolas, concluso nel 2019 con l’acquisto dalla Roma e la successiva cessione all’Olympiacos nel 2022, è finito nel mirino per presunte irregolarità nelle valutazioni economiche. In particolare il presidente De Laurentiis è indagato per falso in bilancio. Nulla di nuovo sotto il sole, verrebbe da dire.
La questione ruota attorno alle valutazioni dei calciatori: quanto valeva davvero Manolas nel 2019? E quanto nel 2022? Secondo i magistrati, i numeri potrebbero non tornare. Tuttavia, l’avvocato del club Mattia Grassani ha sottolineato che, almeno sul piano sportivo, non ci sono elementi che facciano pensare a sviluppi clamorosi: “La Giustizia Sportiva aspetterà l’esito dei procedimenti penali prima di prendere qualsiasi decisione”. Una prassi consolidata, come dimostra il lungo iter del caso Juventus.
Manolas come Osimhen? Il caso che lascia tranquillo il Napoli
Lo stesso Grassani ha gettato acqua sul fuoco tirando in ballo un caso analogo che ha riguardato sempre il Napoli e che si è poi concluso con un nulla di fatto: “La situazione è molto simile a quella del caso Osimhen, già conclusa con un’assoluzione”. Un’analisi che rassicura i tifosi, ma che non dissolve del tutto le nubi.
Un paragone inevitabile, quello con il caso Osimhen. Anche lì, il Napoli fu accusato di aver gonfiato i valori di alcuni giocatori coinvolti nello scambio con il Lille, ma alla fine il club ne uscì pulito. “La questione Manolas è una copia quasi perfetta di quell’iter”, ha spiegato Grassani. “Parliamo di un calciatore passato da un club di alto livello a un altro, a cifre in linea con il mercato. Non c’è valutazione tecnica che possa smentirlo”.
E qui arriva un punto chiave: il valore di un giocatore non è una scienza esatta. Non esiste una tabella universale che dica quanto debba costare un calciatore. Tutto dipende dal contesto, dalle necessità delle squadre e dalle dinamiche del mercato. Stabilire che una cifra sia “gonfiata” è, spesso, un esercizio arbitrario.
Un altro elemento cruciale è la distinzione tra giustizia penale e giustizia sportiva. Grassani lo ha detto chiaramente: “Sono due ambiti separati, con regole e obiettivi diversi. Un’indagine penale non porta quasi mai a una condanna in ambito sportivo”. Questo perché le valutazioni tecniche su cui si basano le accuse sono spesso opinabili e difficili da dimostrare con certezza.
E allora, a cosa serve questa indagine? Secondo l’avvocato, potrebbe essere solo un atto conoscitivo, destinato a concludersi con un’archiviazione già in fase preliminare. Ma finché non ci saranno risposte definitive, il Napoli dovrà convivere con l’ombra del dubbio.