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Padel, 3 cose che (forse) non sapevi: una di queste ti farà uscire di testa

Pensi di sapere tutto sul padel? Leggi queste 3 curiosità e potresti restare stupito. Una in particolare ti lascerà di sasso!

Se pensavi di conoscere tutto sul padel, ripensaci. Questo sport ha una storia e delle particolarità che lo rendono unico e affascinante, alcune delle quali ti lasceranno davvero a bocca aperta. Sei pronto a scoprire tre curiosità che forse non conoscevi? Preparati, perché una di queste ti farà davvero uscire di testa.

Alcune cose che non sapevi sul padel – pallavoloferrara.it

Queste tre curiosità che vi proponiamo sul padel sono solo una piccola parte di quello che rende questo sport così speciale. La sua nascita casuale, le particolari racchette senza corde, e l’aiuto di un re nel diffonderlo, sono tutti elementi che lo distinguono da altri sport più tradizionali.

  • Nato per Caso: La Storia di Enrique Corcuera

Sì, il padel è nato per puro caso! Immagina di voler costruire un campo da tennis nel giardino di casa tua. Ecco, è proprio quello che fece Enrique Corcuera negli anni ’60. Solo che c’era un problema: il giardino era troppo piccolo. Le palline finivano continuamente nella proprietà del vicino, e questo ovviamente creava qualche problema.

Così, per evitare discussioni di quartiere, Corcuera decise di chiudere il campo con dei muri. E così, senza volerlo, mise le basi per le regole del padel che conosciamo oggi. Quella che era nata come una semplice soluzione pratica è diventata un’intuizione geniale, creando un nuovo sport che oggi conquista sempre più appassionati in tutto il mondo.

  • Le Racchette: Niente Corde, Tanto Stile

Un’altra cosa che forse non sapevi sul padel riguarda le racchette. A differenza di quelle utilizzate nel tennis o nel badminton, le racchette da padel non hanno corde. Sono fatte di un materiale solido, con una superficie piena di piccoli fori. Questo conferisce un suono molto particolare quando si colpisce la pallina, un “toc” sordo che è diventato ormai un marchio di fabbrica del gioco.

Le tipiche racchette senza corde da padel – pallavoloferrara.it

La scelta di usare racchette senza corde rende il padel diverso anche nella sensazione del colpo: è meno elastico rispetto al tennis, ma permette di controllare meglio la palla, rendendo ogni scambio più tattico e ragionato. Se ci pensi, questa è una delle ragioni che rende il padel così accessibile e divertente anche per chi è alle prime armi.

  • Un Re tra gli Appassionati: Il Ruolo di Juan Carlos

Forse non lo sapevi, ma il padel ha avuto un ambasciatore davvero speciale: Re Juan Carlos di Spagna. Negli anni ’70 e ’80, il sovrano spagnolo si appassionò al gioco e contribuì enormemente alla sua diffusione, soprattutto tra l’élite spagnola. La sua influenza fece sì che il padel divenisse uno sport popolare tra la nobiltà e gli imprenditori del paese, fino a farlo arrivare a essere praticato da migliaia di persone.

Insomma, il padel non è nato solo per caso, ma è stato anche spinto da un po’ di glamour reale. Chissà, forse proprio grazie a questo “sponsor” d’eccezione, il padel ha saputo trovare la sua strada per diventare uno degli sport più praticati e amati oggi in Spagna e non solo.

Insomma, la prossima volta che prendi una racchetta da padel in mano, ricorda che stai giocando su un campo nato da un’idea improvvisata e che, in qualche modo, stai condividendo una passione che ha conquistato anche un re. E tu, quale di queste curiosità ti ha fatto uscire di testa? Forse, il padel è molto più di quello che sembra.

AntonioP

Giornalista pubblicista dal 2010, "fratello maggiore" di tanti redattori del network, autore di trasmissioni televisive. In TvPlay sono, insieme a Claudio Mancini, il conduttore di FantaTvPlay, di "Chi Ha Fatto Palo" e di altri format creati da noi. Sono una persona che ha fatto della scrittura la sua ragione di vita, coronando un sogno che avevo fin da bambino. Il mio motto è “lavorare seriamente senza mai prendersi sul serio”. Cerco di trasmettere la mia passione e il mio entusiasmo alle persone che lavorano con me: quando ci riesco… ci divertiamo!

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