Siamo pronti a dire addio alle ricette mediche che saranno d’ora in poi solo via mail o Whatsapp. La novità non piace sicuramente alla popolazione anziana in difficoltà con le novità tecnologiche.
All’interno della rivoluzione digitale entra anche la sanità, un aspetto che mette in difficoltà milioni di persone lungo tutto lo stivale.
Se è innegabile che la digitalizzazione ci ha risolto molti problemi e ha abbreviato i tempi delle nostre giornate, regalandoci maggiore libertà dopo il lavoro, lo è altrettanto che non si è fornita la giusta assistenza alla popolazione anziana. Questo perché arrivati alla terza età e dopo una vita vissuta nell’analogico si fa difficoltà con sistemi che sono molto complessi e richiedono una certa dose d’esperienza.
Nel mondo digitale diventa fondamentale proteggere la privacy ed evitare le truffe online anche nel mondo della sanità e per questo spesso si devono attivare profili e fare quant’altro per svolgere con attenzione tutte le pratiche a noi necessarie. Ora però la situazione si aggrava perché competenze tecniche saranno fondamentali anche per potersi curare o semplicemente per andare in farmacia a prendere un farmaco importante per la nostra vita.
Addio alle ricette, cosa cambia?
La nuova legge di bilancio, che verrà approvata il prossimo 31 dicembre, si sofferma anche sulle ricette mediche a cui saremo costretti a dire addio. A breve dovremo salutare per sempre tutte le ricette che diventeranno esclusivamente digitali.
A quelle “rosse”, del Servizio Sanitario Nazionale, si aggiungono anche quelle “bianche”, per i farmaci pagati dai cittadini. Durante l’esperienza dell’emergenza Covid era stata introdotta questa novità, per evitare contagi e dare possibilità alle famiglie di familiarizzare con il nuovo metodo. Già precedentemente la proposta per cancellare il cartaceo era stata inserita nel disegno di legge sulle semplificazioni, anche se bisogna ancora aspettare un po’.
L’articolo 54 della Legge di Bilancio specifica, in merito, alcuni particolari legati all’efficienza di questo processo “al fine di potenziare il monitoraggio dell’appropriatezza prescrittiva nonché garantire la completa alimentazione del Fascicolo sanitario elettronico, tutte le prescrizioni a carica del Ssn e dei Servizi territoriali per l’assistenza sanitaria”.
Intanto arrivano le prime proteste soprattutto da figli di anziani che si lamentano di come per loro la situazione sarà moto più difficile da gestire. Una situazione che dovrebbe essere gestita dallo Stato, ma che obbligherà molti giovani a sobbarcarsi non solo le loro difficoltà ma anche quelle dei propri genitori.