Notte insonne, il caffè aiuta a rimanere svegli? Lo studio ribalta ogni credenza

Una ricerca va controcorrente e mette in forse quanto abbiamo sempre creduto sul caffè come “rimedio” a una notte in bianco.

Alzi la mano chi non ha mai cercato di contrastare con dosi da cavallo di caffè l’inevitabile sonnolenza seguita a una notte insonne. Ingollare una tazzina dietro l’altra nel tentativo di rimanere svegli durante la giornata, il caffè come strategia anti-sonno. Ma funziona veramente questo rimedio artigianale?

Caffè notte insonne
Notte insonne, il caffè aiuta a rimanere svegli? Lo studio ribalta ogni credenza – pallavoloferrara.it

In tanti abbiamo sempre pensato che potesse bastare una tazza di caffè più corposa del solito per rimediare agli effetti di una nottata complicata, passata senza chiudere occhio. Al mattino ci si risveglia in stato comatoso, con l’aspetto di uno zombie. Cosa c’è di meglio che darsi la carica con quantità industriali di caffè per evitare di essere perennemente assonnati durante la giornata?

Le cose però sembrano essere molto diverse, stando a uno studio americano sugli effetti della caffeina associati alla privazione del sonno. I risultati della ricerca made in Usa sfatano tutte le credenze che potevamo avere sulle proprietà “miracolose” del caffè. Ecco cos’hanno scoperto i ricercatori.

Caffè dopo la notte in bianco: lo studio che rovescia ogni credenza

I ricercatori della Michigan State University hanno voluto indagare la capacità della caffeina di combattere gli effetti della deprivazione del sonno. Gli esiti dello studio ribaltano una convinzione diffusa: bere caffè non ci aiuta affatto a riprenderci da una notte insonne.

Impiegato assonnato con caffè in mano
Caffè dopo la notte in bianco: lo studio che rovescia ogni credenza – pallavoloferrara.it

È quanto emerge da un esperimento condotto con 276 partecipanti ai quali i ricercatori hanno chiesto di sottoporsi a due test. Il primo prevedeva un esercizio piuttosto semplice di attenzione. Più impegnativo invece il secondo compito, che richiedeva livelli più alti di concentrazione. I volontari hanno eseguito i compiti in due giorni diversi.

I partecipanti hanno eseguito i compiti loro affidati una volta dopo aver trascorso una notte in bianco, la seconda dopo aver dormito normalmente. Successivamente gli scienziati hanno chiesto ad alcuni di loro di assumere 200 ml di caffeina, mentre ad altri partecipanti è stata somministrata una bevanda placebo.

Dai risultati dell’esperimento è emerso che la caffeina non fa miracoli: bere caffè dopo una notte in bianco non dà le energie necessarie per affrontare la giornata successiva. La caffeina ha avuto qualche effetto positivo quando si trattava di eseguire il compito più semplice. Ma in un caso come nell’altro gli esercizi erano stati inficiati da errori e portati a termine in modo approssimativo.

A sintetizzare i risultati della ricerca provvede Kimberly Fenn, la ricercatrice che ha condotto lo studio. «La caffeina aumenta l’energia, riduce la sonnolenza e può persino migliorare l’umore, ma non può assolutamente rimpiazzare un’intera notte di sonno», spiega Fenn prima di aggiungere: «Anche se può sembrare di poter combattere la deprivazione di sonno con la caffeina, le performance ad alto livello risultano comunque alterate».

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